Transizione obbligatoria da Shopping a PMax. Google Contenuti non visibili in pagina

Fabio

Google is testing a dynamic keyword insertion feature for Google Shopping Ads ADworld Experience

https://www.seroundtable.com/google-shopping-ads-material-in-ad-title-query-33641.html

https://www.linkedin.com/feed/update/urn:li:activity:6947571825820274688?updateEntityUrn=urn%3Ali%3Afs_feedUpdate%3A%28V2%2Curn%3Ali%3Aactivity%3A6947571825820274688%29

Upgrade delle tue campagne Shopping intelligenti avverrà automaticamente da luglio a settembre Manuel Lodi


Se scegli di non eseguirlo subito, l’upgrade delle tue campagne Shopping intelligenti avverrà automaticamente da luglio a settembre, mentre quello delle campagne locali verrà eseguito in modo automatico da agosto a settembre. Dopo l’upgrade automatico, non potrai più creare nuove campagne locali e Shopping intelligenti.

https://www.linkedin.com/posts/lodimanuel_marketingandadvertising-onlineadvertising-activity-6948162857196789760-6opM?utm_source=linkedin_share&utm_medium=ios_app

https://support.google.com/google-ads/answer/7674739?hl=it
A partire da luglio verrà eseguito l’upgrade automatico delle campagne Shopping intelligenti a Performance Max. Nei prossimi mesi, esegui l’upgrade delle campagne Shopping intelligenti utilizzando il nuovo strumento con un solo clic per usufruire di ulteriori formati e inventari che ti consentiranno di raggiungere nuovi clienti. Gli inserzionisti che eseguono l’upgrade delle campagne Shopping intelligenti a Performance Max registrano un aumento medio del 12% del valore di conversione con un ritorno sulla spesa pubblicitaria (ROAS) uguale o migliore. Scopri di più.

https://support.google.com/google-ads/answer/11605187

Google to pay Wikipedia for showing its content in Google Search and knowledge panels

https://www.linkedin.com/posts/rustybrick_google-to-pay-wikipedia-for-content-in-knowledge-activity-6947147058394910720-DzQy?utm_source=linkedin_share&utm_medium=ios_app

Circa una settimana fa, Wikipedia ha annunciato Wikimedia Enterprise, un servizio a pagamento per le grandi organizzazioni che vogliono riutilizzare i contenuti di Wikimedia, per pagare quei contenuti. Quindi Google, che ripropone molti contenuti di Wikipedia, inizierà a pagare per i contenuti mostrati nella Ricerca Google, come i pannelli di conoscenza.

“Il focus è sulle organizzazioni che vogliono riutilizzare i contenuti di Wikimedia in altri contesti, fornendo servizi di dati su larga scala, in modo che siano più veloci e più completi, affidabili e sicuri. Wikimedia Enterprise mira a migliorare l’esperienza utente dei lettori di Wikimedia oltre i nostri siti Web; aumentare la portata e la rilevabilità dei contenuti; e migliorare la consapevolezza e la facilità di attribuzione e verificabilità da parte delle organizzazioni che riutilizzano maggiormente i dati dei progetti Wikimedia, attraverso servizi di autofinanziamento, “devo pagare per pubblicarlo?: )

Come parte di ciò, secondo Neowin, “Google ha stipulato un accordo formale con la Wikimedia Foundation, l’organizzazione che gestisce Wikipedia. Il gigante della ricerca pagherà per i contenuti di Wikipedia visualizzati nel “Knowledge Panel” e nei risultati della ricerca”.

Copiano i Tuoi contenuti su Linkedin? Francesco De Nobili

Purtroppo capita sempre più spesso che un post venga copiato e ripubblicato: Linkedin ha un sistema di segnalazione (e funziona).

https://www.linkedin.com/posts/francescodenobili_linkedintips-copyright-socialmediamanager-activity-6948511321474650113-4Xet?utm_source=linkedin_share&utm_medium=member_desktop_web

I ricci di mare amano i cappelli Phantalassa


https://youtu.be/PB3Nh3ewnys

Demetrio

Analisi SEO. Quali si e quali no?

Riccardo Mares ha fatto un bel post https://www.linkedin.com/posts/merlinox_seo-activity-6947952290196566016-9hFW chiedendo alla comunità: Quali sono le analisi SEO che fate?

Sono venute fuori cose particolari come 

  • Analisi UX = L’utente trova ciò che cerca o scappa? 
  • Utilizzo di strumenti di “ping”

Qui vi chiedo. Per voi, queste due analisi rientrano nell’ambito SEO? Un SEO deve saperne anche di UX e Sistemi?

Date un occhio al post perchè ne sta uscendo una discussione interessante

Vi consiglio anche la lettura di https://newsletter.seomba.com/p/the-seo-skills-maturity-matrix che tratta di ciò che è necessario per fare SEO

Level 1Level 2Level 3Level 4Level 5
DATAI am able to use Google Analytics and spreadsheets to analyze dataI understand advanced Google Analytics features and can oversee analytics implementations.

I can create complex spreadsheets
I am comfortable working with large data sets.

I am comfortable in range of analytics software (e.g. Adobe)
I am able to interface with APIs or databases to either ingest large amounts of data or run more complex analysis

I am able to derive novel insights for clients by analyzing their data
I am able to design data warehousing solutions and capabilities

I am able to identify revenue generating projects and insights from analyzing data
TECHNICALI am able to follow a technical audit process, use tools to crawl sites and understand their outputI am able to run a technical audit on my own and comfortable diagnosing issues, prioritizing fixesI have robust technical knowledge and can diagnose and solve complex edge cases.

I can manage medium domain migrations without oversight.
I can handle a large domain migration for a client without oversight.I understand complex crawling, rendering and ranking factors such (e.g. Javascript indexation and crawling, server logs)
VERTICAL
SEO
I understand basic SERP features like knowledge panels, PAA, sitelinksI understand the basics of a range of vertical SEO types e.g. image search / shopping / videoI’m an expert in one or two vertical SEO niches e.g. video SEO, shopping , localI’m an expert in a range of verticals and am comfortable working with enterprise level clients in these verticalsI’m an expert not only in Google but across things like appstore optimization and Amazon SEO
CONTENTI can run a keyword research process to learn about relevant keyword groupsI can run a content audit to understand how content and keywords interact. I can write basic content briefs.I can use a framework like Jobs To Be Done to understand user intent and map it to page types and content strategy. I can oversee a content calendar.I can advise client’s content teams, including editors and writers, I can work with large teams of writers to create content workflows and processesI can deeply understand client’s user personas and journeys and build a full content strategy with vision, roadmap and content calendar that inspires action
LINKS
& DIGITAL PR
I can follow a process to audit a backlink profileI can provide recommendations for basic link building tactics like broken linksI can work with outreach / PR teams to execute link building programs

I can diagnose and provide guidance on risky backlink profiles
I can create a content / pr strategy that generates links over timeI can create and execute a full digital PR campaign
MARKETING
CHANNELS
I understand the basics of PPCI understand more marketing channels, more deeply (e.g. retargeting, marketing automation, CRO, email)I am comfortable working with PPC, email, marketing teams to gather data and inform SEO strategyI can jointly deliver projects that span SEO and other marketing channelsI can sell joint projects

A tutto questo discorso vorrei collegare una riflessione di Amin https://www.facebook.com/1842366390/posts/pfbid02AC8nnK1oReeErGJEhScP7BonUHa5RrhL3UJcuXegN6LQRdXKDADuoD8VZFomgqKtl/ su quanto bisogna spendere per fare seo

Google Maps aggiunge nuove funzioni

Come accennato ieri da Fabio e condiviso anche da Daniele Solinas https://www.linkedin.com/posts/danielesolinas_google-maps-adds-new-store-location-feature-activity-6947947132540661760-istb ci sono tante novità che si possono racchiudere in queste funzioni:

  • localizzazione del negozio
  • Locator Plus
  • Prenota con integrazione sul sito
  • nuove analisi

La piattaforma Google Maps ha aggiunto una serie di nuove funzionalità per le aziende per aggiungere una maggiore integrazione con le API della stessa piattaforma per aiutare le aziende a semplificare alcune integrazioni con Maps. 

Prenotazioni

È da un po’ che vediamo la funzione Prenota con Google in Ricerca Google e Google Maps. Ora Google consente alle aziende di utilizzare la funzione Prenota con Google sui propri siti o portali grazie a nuove API che che facilitano l’integrazione direttamente sul proprio sito.

Store Locator

Google ha implementato tramite l’utilizzo delle API, tramite un semplice copia incolla di un breve script di poter aggiungere sul proprio sito (ad esempio nella sezione store locator) tutti gli store fisici registrati su maps.

GoogleLocator Plus

Se oltre alla posizione vuoi mostrare tutti i dettagli presenti nelle tue schede Google My Business sul tuo sito, tramite le API, da oggi puoi fare anche questo

Google Store Localizzatore Analytics

La potenza è nulla senza il controllo. Ed allora Google ha lanciato una nuova dashboard di analisi di Google Store locator che da molte informazioni oltre a dirti come i visitatori del sito interagiscono con il tuo store locator.

W3C annuncia un cambiamento importante

W3C per chi non lo sapesse, è l’organismo di standardizzazione responsabile degli standard web come ad esempio l’HTML. è stato fondato nel 1994 da Tim Berners-Lee, l’inventore del Web e la sua missione del W3C è guidare la creazione di protocolli e linee guida aperti che incoraggino la continua crescita di Internet, compresi gli standard di privacy web.

Il W3C è vitale per il futuro dell’intero web perché sta sviluppando standard di privacy con stakeholder di tutto il mondo (compreso Google, Brave browser, Microsoft e altri).

Attualmente ha un modello definito “hosted model” con sedi in USA, Francia, Cina e Giappone.
Questo modello è più lento rispetto all’evolversi delle tecnologie e quindi standard di fatto venivano poi resi standard effettivi molto lentamente. Oggi si cerca di far evolvere questo modello in una nuova organizzazione no-profit di interesse pubblico capace di rispondere rapidamente ai cambiamenti del web.

fonte: https://www.w3.org/2022/06/pressrelease-w3c-le.html.en

Autorità Garante della protezione dei dati francese ha chiarito come implementare Google Analytics in modo conforme alla GDPR

Tag Manager Italia, tramite questo post https://www.linkedin.com/posts/tag-manager-italia_google-analytics-et-transferts-de-donn%C3%A9es-activity-6948294261456965633-DhO8/ ci spiega come il garante della protezione dei dati francese si sia espresso a favore del proxy per evitare qualsiasi contatto diretto tra il terminale dell’utente Internet ed i server dello strumento di misura (in questo caso Google Analytics). Nonostante questo ha posto delle condizioni:

  • l’assenza di trasferimento dell’indirizzo IP ai server dello strumento di misura
  • la sostituzione dell’identificativo utente da parte del server proxy
  • la cancellazione delle informazioni del sito di riferimento (o ”  referer  “)
  • la cancellazione di qualsiasi parametro contenuto negli URL raccolti (UTM)
  • la rielaborazione delle informazioni che possono partecipare alla generazione di un’impronta digitale 
  • l’assenza di qualsiasi raccolta di identificatori tra siti ( cross-site ) o deterministici (CRM)
  • cancellazione di ogni altro dato che possa comportare una reidentificazione

Tutte le indicazioni sono reperibili https://www.cnil.fr/fr/cookies-et-autres-traceurs/regles/google-analytics-et-transferts-de-donnees-comment-mettre-son-outil-de-mesure-daudience-en-conformite

Antonio

Calo vertiginoso dei twitter carousel in serp dall’8% all’1%

Fonti: https://mobile.twitter.com/brodieseo/status/1542065890841153536

Calo dei caroselli di Twitter nelle SERP dopo l’ultimo Update: Pomaro scrive in suo post che Brodie Clark segnala un brusco drop dei caroselli di Twitter che passano dall’8% di visibilità nei risultati di ricerca all’1%.
Certo, in Italia, a parte per le entità corrispondenti a persone note, per query generiche non sono mai stati un riferimento di un certo livello.
Però è importante tenerne conto per business su altri mercati e progetti multilingua.

Formato organico griglia di prodotti in serp

Fonti: https://www.seroundtable.com/google-product-grid-results-are-organic-33665.html

Come accennato ieri in rassegna stampa da Fabio, Seroundtable ha fatto notare la presenza di un nuovo formato in serp di schede prodotto organiche distribuite in una griglia. Molto interessante dal punto di vista del posizionamento organico, se questo formato (che rappresenta uno dei tanti test di Google) diventasse effettivo, sarebbe molto appetibile: sembrerebbe un mix fra il carosello di prodotti in shopping che tutti conosciamo e la griglia dei risultati locali nella ricerca multipla, e poi è gratuito…. Staremo a vedere come si evolverà e vi aggiorneremo.

Google dichiara che i contenuti nascosti sono importanti

Fonti: https://www.linkedin.com/posts/alessiopomaro_google-says-content-not-visible-on-page-is-activity-6948166648788877312-caJ7

Come condiviso da Alessio Pomaro e Search Engine Land, Google si è spinto verso dichiarazioni forti sui contenuti nascosti che sarebbero importanti e non da meno rispetto a quelli visibili.
Diciamo che, aldilà del contenuto della dichiarazione, diventa fuorviante diffondere una divulgazione tanto superficiale su una questione tanto delicata che richiama vecchie pratiche di sovraottimizzazione decisamente poco white hat come il testo nascosto.

Probabilmente, il loro intento era sottolineare che durante la scansione di una pagina web il contenuto nascosto viene pescato velocemente dal crawler e quindi scoraggiare vecchie pratiche di sovraottimizzazione perché probabilmente c’è ancora qualcuno che prova a fare certe cose. Ma, come sottolineava anche Alessio Pomaro nel suo post, può essere davvero interpretato come un suggerimento per indurre a creare risorse di qualità?
Insomma, siamo sicuri di scoraggiare certe cose attraverso una divulgazione del genere?

Certo, in determinati contesti, ha senso, ad esempio quando il testo non è visibile inizialmente per migliorare la UX ma diventa visibile attraverso un’azione dell’utente.
Detto ciò, non prendiamo decisioni solo in base a queste dichiarazioni! Facciamo test, sperimentiamo, studiamo, usiamo il buon senso.

Google spiega come iniettare i canonical in js

Fonti: https://twitter.com/screamingfrog/status/1542490307215986689?t=f6vsOG95S_JVgDpkkBLoUA&s=19
https://www.seroundtable.com/google-inject-canonical-tags-using-javascript-33680.html

Google ha aggiornato la documentazione ufficiale di supporto SEO nella sezione JavaScript aggiungendo una nuova sezione dedicata a come inserire correttamente i canonical utilizzando JavaScript. Nel documento Google non consiglia di utilizzare JavaScript per l’implementazione dei canonical che sarebbe preferibile inserire nel codice sorgente o nella sitemap per essere sicuri che il crawler li legga. Ma, comunque, nella fonte ufficiale non esclude la possibilità di inserire tale attributo particolarmente utile con Javascript.

Il documento della guida aggiunge che Google rileverà l’URL canonico inserito durante il rendering della pagina.

Una nota fatta da Google è che quando utilizzi JavaScript per inserire il tag link rel=”canonical”, assicurati che questo sia l’unico tag link rel=”canonical” sulla pagina. Implementazioni errate potrebbero creare più link rel=”canonical” taggare o modificare un tag di collegamento rel=”canonical” esistente. Il conflitto o più tag di collegamento rel=”canonical” possono portare a risultati imprevisti.”

Split delle campagne smart shopping a PMAX

Tutti preoccupatissimi qualcuno torna alle shopping standard per paura, altri si buttano nel vuote attivando le PMAX

Si possono fare PMAX senza asset? Si. Come si fa? Quando configurate la campagna e selezionate il feed, nelle impostazioni avanzate basta fleggare su off: Quindi dici al sistema di mandare traffico SOLO sugli URL che forniamo noi. Quali sono? Quelli che filtriamo noi.

E’ possibile fare campagne PMax identiche alle Smart Shopping?
Ni dai. Ricordiamo che Pmax è una black box ma piano piano ci stanno facendo sbirciare sempre di più cose interessanti, esempio? Le pagine che hanno generato clic e che hanno convertito. Certo non Possiamo vedere le KW che generano i nostri annunci ma possiamo vedere la loro posizione, quindi con un po’ di logica possiamo capire l’intento dell’utente

Andrea Testa
https://www.linkedin.com/posts/thulasa_blubitschool-googleads-pmax-activity-6947818551437090816-H93i


ENRICO CHIOLO

https://www.linkedin.com/posts/enricochiolo_analytics-ga4-googleanalytics4-activity-6947920214474801152-2e69

Cosa c’era in Universal che dobbiamo replicare in altro modo in GA4?

L’esclusione di parametri all’URL in Universal Analytics era abbastanza semplice. Bastava inserire il nome del parametro nelle impostazioni della vista.

In GA4, ad oggi, non è possibile inserire parametri da escludere dagli URL che di conseguenza conterranno tutti i parametri inoltrati.

ENRICO CHIOLO propone una soluzione offerta da Julius di Analytics Mania: ripulire gli URL con GTM prima che quest’ultimi vengano inviati a GA4.

Il metodo è super semplice, utilizzare un modello di variabile chiamato: “Trim Query”

Una volta aggiunto il modello al nostro container, potremo creare una nuova variabile contenente l’URL ripulito delle query che inseriremo in blacklist.

La cosa veramente interessante è che:

🟥 Possiamo scegliere di eliminare sia query che frammenti (quelli con # per capirci)

🟥 Siamo noi a decidere quale URL dare in pasto alla variabile.


Emanuele Ricci

https://www.linkedin.com/posts/emricci_se-non-raccogli-il-consenso-degli-utenti-activity-6947518767853658112-N2qi

Se non raccogli il consenso degli utenti in maniera corretta Google può sospendere gli account Google ADS

Google monitora regolarmente i siti web collegati agli account pubblicitari per verificare che raccolgano consensi in maniera corretta.

In foto una email di Google ADS che notifica una violazione delle norme.

I requisiti da rispettare:

•Ottenere dagli utenti finali il consenso per Utilizzare i cookie o altri tipi di archiviazione locale laddove previsto dalla legge e Raccogliere, condividere e utilizzare i dati personali per la personalizzazione degli annunci.

•Identificare in modo preciso tutti i soggetti che possono raccogliere, ricevere o utilizzare i dati personali degli utenti finali in ragione dell’utilizzo di un prodotto Google da parte tua;

•Fornire agli utenti finali informazioni ben visibili e facilmente accessibili in merito all’utilizzo dei dati personali da parte di tali soggetti.

APPROFONDIMENTO SU CONNECT GT
https://connect.gt/topic/248309/email-minatorie-di-google-ads-sul-rispetto-della-gdpr/15

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