Fabio
Federico Dezi target btb facebook
Ecco alcuni target disponibili:
– Business Decision Makers (anche per Settore!)
– IT Decision Makers
– Dipendenti di piccole imprese
– Dipendenti di medie imprese
– Dipendenti di grandi aziende
– Nuove attività di Business (con opzioni temporali)
https://www.linkedin.com/posts/federicodezi_linkedin-facebookitalia-marketingitalia-activity-6947152373320445952-CKD1?utm_source=linkedin_share&utm_medium=member_desktop_web
Puoi trovare tutti questi target in Dati demografici > Lavoro > Settori
Aperiweb 30 Giugno 2022 ore 15:00 Eraldo Vaccargiu Blockchain
https://www.facebook.com/10219032584439538/videos/738310177380154
Demetrio
1.1 USARE SCREAMING FROG IN CLOUD.
Alessandro Storari in https://www.linkedin.com/posts/alessandro-storari_how-to-run-the-screaming-frog-seo-spider-activity-6943160563392782337-jOYy
Condivide il post di Screaming frog https://www.screamingfrog.co.uk/seo-spider-cloud/ che spiega passo per passo come con un semplice abbonamento standard (185€) alla versione a pagamento di Screaming Frog è possibile configurare un server su Google Cloud e scansionare 3 ML di URL con soli 20£ /mese. Considerando che un abbonamento a Deep Crawl oppure OwnCrawl hanno un costo altissimo per scansionare lo stesso numero di URL. Tale soluzione risulta molto conveniente e di facile implementazione per chiunque. La guida è veramente molto semplice.
Progetto di Google Cloud
Computer Engine
1.2 AGGIORNAMENTO DOCUMENTAZIONE GOOGLEBOT
Direttamente dal Google Search Central https://developers.google.com/search/docs/advanced/crawling/googlebot, è stata aggiornata la documentazione che riguarda GoogleBot.
La prima cosa di cui vi voglio parlare riguarda il protocollo. In genere Googlebot esegue la scansione su HTTP/1.1. Ma da circa 2 anni, Googlebot potrebbe sottoporre a scansione i siti in HTTP/2. Per disattivare la scansione su HTTP/2 è necessario far rispondere il server che ospita il sito web con un codice di stato HTTP 421 quando Googlebot tenta di eseguire la scansione del sito su HTTP/2
Ma sapete cosa è il protocollo HTTP?
Il protocollo HTTP è usato come principale sistema per la trasmissione d’informazioni sul web ovvero in un’architettura tipica client-server.
Rimanendo sul semplice HTTP/2 è un miglioramento sotto molti punti di vista del protocollo HTTP/1 o HTTP/1.1. Ad esempio permette di paralellizare le richieste e le risposte rendendo più veloce il trasferimento dei dati da Client a Server e viceversa.
Tutti dovrebbero usare questo protocollo considerando che il 6 giugno 2022 è diventato standard il protocollo HTTP3.
Ricordate che il modo più semplice per riconoscere GoogleBot è quello di analizzare l’indirizzo IP del bot che sta analizzando il nostro sito. Ma di questo parleremo un altra volta!
Inoltre ha aggiunto, solo per la versione inglese del documento, un trafiletto molto importante
“Googlebot can crawl the first 15MB of an HTML file or supported text-based file. Any resources referenced in the HTML such as images, videos, CSS, and JavaScript are fetched separately. After the first 15MB of the file, Googlebot stops crawling and only considers the first 15MB of the file for indexing. The file size limit is applied on the uncompressed data. Other crawlers may have different limits.”
Che significa che Googlebot può eseguire la scansione dei primi 15 MB di un file HTML o di un file di testo supportato. Tutte le risorse a cui si fa riferimento nell’HTML come immagini, video, CSS e JavaScript vengono recuperate separatamente. Dopo i primi 15 MB del file, Googlebot interrompe la scansione e considera solo i primi 15 MB del file per l’indicizzazione. Il limite della dimensione del file viene applicato ai dati non compressi.
Uno dei primi a riportare la notizia è stato Liam Fallen https://www.linkedin.com/posts/technical-seo_seo-marketing-activity-6945837747752382464-Ajaw
1.3 AGGIUNTA DI DATI STRUTTURATI PER VIDEO DIDATTICI O DI PROBLEM SOLVING
Direttamente da Alessio Pomaro https://www.linkedin.com/posts/alessiopomaro_learning-videos-structured-data-google-activity-6938741260513898496-772E, arriva la possibilità di aggiungere video didattici o di problem solving in serp. É necessario introdurre dei nuovi dati strutturati https://developers.google.com/search/docs/advanced/structured-data/learning-video che permettono di differenziarsi dalla massa.
Per i video didattici, è necessario aggiungere il type “@type”: [“VideoObject”, “LearningResource”] in modo da indicare che si tratta proprio di video didattici. Mentre se parliamo di una procedura per risolvere un problema, il type sarà sempre lo stesso ma sarà obbligatorio il campo text che deve contenere la domanda a cui viene fornita una risposta con il video.
Michele
2.1 PMAX: Ufficiale, le corrispondenze delle KW in campagne search hanno la precedenza sulle performance max.
Quindi, se la query dell’utente è identica a una parola chiave idonea per la rete di ricerca con qualsiasi tipo di corrispondenza nel tuo account, la campagna sulla rete di ricerca avrà la priorità su Performance Max.
Grazie a https://support.google.com/google-ads/answer/10724817#zippy= Valerio Sciotti
http://linkedin.com/in/valerio-sciotti-a184a6b1
2.2 Addio annunci testo espanso
Abbiamo un giorno per correre ai ripari e farne quanti ne vogliamo. Dal 1 Luglio non potranno più essere creati o modificati, ma possono essere attivati e messi in pausa quindi? Creiamo annunci per ogni festività, evento o sconto e attiviamoli nella loro stagionalità. Grazie a me stesso 🙂
2.3 Recensioni fake nelle schede local
Un vero e proprio attacco in molte schede MyBusiness soprattutto in attività ristorative locali. Cosa fare? Moderare, moderare, moderare e… segnalare! Grazie a Luca Bove https://www.facebook.com/576858755/videos/726709748575005/
2.4 Analytics illegale?
Stiamo tutti calmi e aspettiamo! Su questo tema caldissimo oggi una super live di Matteo Zambon che ringraziamo per tutti gli insight che ci sta dando! https://www.facebook.com/ClubTagManagerItalia/photos/a.444253559305673/1539427133121638
Antonio
3.1 SEO – Google search console nasconde le query?
Patrick Stox, brand ambassador di Ahrefs, ha eseguito uno studio su un mese di dati dal quale è emerso che su oltre 146.000 siti web e circa 9 miliardi di clic, Google Search Console non mostrerebbe circa il 46% delle query che generano clicks. Un dato a dir poco incredibile!
L’articolo molto interessante mette anche a disposizione anche un utile e semplice template fatto in Google Data Studio che permette di testare direttamente sui nostri siti se c’è stata questa perdita di dati. Ovviamente, vi linkerò l’articolo di Ahref sullo studio ed il template così proverete anche voi sui vostri siti e ci farete sapere come è andata…
Io ho eseguito il test su alcuni progetti e devo ammettere che le query cliccate e non mostrate in GSC sono tante. Ecco perché anche mesi fa mi è capitato di trovare clic senza query corrispondenti in gsc…. Non ho ben capito perché GSC ci nasconda questi dati ma dalle dichiarazioni di Google il motivo sarebbe per proteggere la privacy dell’utente. Però, mi chiedo: in questo caso, non potrebbero limitarsi a non tenere traccia solo di alcune query che contengono esclusivamente informazioni personali o sensibili?
Il fatto che il dato emerso dalla ricerca di Ahref sia del 46% delle query riconducibili a ricerche personali o sensibili tra tutti i siti testati, non mi torna…
Infatti, anche Patrick ha la stessa impressione e nell’articolo scrive che la responsabilità di questi dati potrebbe essere della discrepanza causata da un numero troppo piccolo di volte in cui un determinato tipo di query viene cercata e perciò Google potrebbe decidere di non mostrarla nel suo tool.
Mah! Forse, come scrive anche Alessandro Storari nel suo post, sarà pura speculazione ed io non posso che concordare con lui sulla questione perché il dato è ambiguo.
3.2 Google Analytics 4 non ha il rapporto Landing Page a differenza di Universal
Google Analytics 4 non ha il rapporto Landing Page, come ce l’ha invece Universal, utile anche lato seo per monitorare i kpi delle nostre pagine di destinazione che abbiamo ottimizzato.
Ma, possiamo crearlo ed inserirlo direttamente tra i report principali di GA4 all’interno della Sezione Coinvolgimento grazie a Krista Seiden di Google: quella dello storico videocorso Google in GA che abbiamo seguito tutti per la certificazione, che ha spiegato molto bene in un post su Twitter come creare il rapporto sulle pagine di destinazione in GA4.
– Google Search Console nasconde alcune Keyword che ricevono clic ma c’è un template Data Studio che le tira fuori: Ricerca e Template di Ahref:
Ricerca Ahref:
Storari: https://www.linkedin.com/posts/alessandro-storari_seo-google-data-activity-6947237490948751360-vVsA
Template : https://datastudio.google.com/u/0/reporting/959ba53f-0642-4b99-8d71-0b67598e58d3
– Il rapporto Landing Page. Universal Analytics ce l’ha, GA4 no. Come crearlo? **
Krista Seiden di Google: https://mobile.twitter.com/kristaseiden/status/1524038366211178498?t=7Xlcd9StBOTvpG_0_zBebw&s=19
– Con Chrome 103 arriva il supporto per gli Early Hints: i suggerimenti delle risorse da caricare prima che arrivi la risposta dal server.
Procedimento
Questi sono i passaggi da eseguire in GA4:
1/ Report > Coinvolgimento > Pagine e schermate > Clic sul pulsante “Personalizza rapporto” nell’angolo in alto a destra.
2/ Successivamente, fare clic su Dimensioni > Aggiungi dimensione > Scorrere l’elenco e selezionare Landing Page o Pagine di destinazione.
3/ Fare clic sui 3 punti a destra della dimensione Landing Page > e scegliere Imposta come predefinita > Quindi premere su Applica nell’angolo in basso a destra.
4/ Fatto! Landing Page è ora la dimensione predefinita del vostro report. Ora, possiamo anche aggiungere o rimuovere metriche (come in Universal) e cambiare o nascondere i tipi di grafico, se lo desiderate. Io ho selezionato solo un grafico a barre e ho rimosso il secondo grafico premendo l’icona dell’occhio per nasconderlo.
5/ Ma non è finita qui, bisognerà salvarlo come NUOVO report. Quindi è importante non salvare le modifiche al report attuale, poiché rischieremo di sovrascrivere il report “Pagine e schermate”.
6/ Poi, andiamo in Rapporti > Libreria in fondo al menu a sinistra per scegliere la raccolta alla quale aggiungere questo nuovo report e poterlo riutilizzare facilmente.
Probabilmente ha più senso aggiungerlo alla raccolta “Ciclo di vita”, nell’argomento “Coinvolgimento”, proprio accanto al report “Pagine e schermate”.
7/ In questo caso, basta fare clic su “Modifica raccolta” e > Scorrere l’elenco dei report sulla destra fino al nuovo report Landing Page
Infine, trascinarlo nella sezione desiderata sulla colonna di sinistra e salvare cliccando su Salva > Salva le modifiche nella raccolta corrente per aggiungere il report Pagine di destinazione alle raccolte.
3.3 Con Chrome 103 arriva il supporto per gli Early Hints
Suggerimenti delle risorse da caricare prima che arrivi la risposta dal server.
Grandissima innovazione segnalata da Alessio Pomaro! Ma attenzione: si tratta di un plus, non di qualcosa che risolve i problemi di Page Experience Il nostro caro LCP va ottimizzato a prescindere!
Questo influisce inevitabilmente sulle prestazioni di caricamento delle pagine web. Cloudflare ha recentemente annunciato il supporto per gli Early Hints (in versione beta ed attivabile gratuitamente), che va a migliorare notevolmente la velocità, riducendo i tempi d’attesa.
I test hanno fatto registrare un miglioramento di oltre il 30% sul tempo di caricamento delle pagine visitate per la prima volta.
Cosa sono gli Early Hints?
I browser hanno bisogno di istruzioni sulle risorse da recuperate per renderizzare una determinata pagina web. Tali informazioni provengono da una risposta del server che necessita del tempo per essere generata. Questo tempo determina il cosiddetto “think time” del server, durante il quale il browser rimane inattivo ed attende.
Gli Early Hints sfruttano il “think time” del server per inviare in modo asincrono al browser le istruzioni per iniziare a caricare le risorse, mentre il server genera la risposta completa. Grazie a questa dinamica, il browser può capire cosa fare per caricare la pagina web più velocemente per l’utente.
Scopri anche il Materiale iper resistente che permette di effettuare salti temporali. Una vera rivoluzione per quanto riguarda il futuro