Pillole di News💊💊
La regola dei 10 minuti
Federico Sbandi (ma potrei tranquillamente citare mia mamma!) https://www.linkedin.com/posts/federicosbandi_la-regola-dei-10-minuti-pi%C3%B9-cresco-pi%C3%B9-activity-6953301968589103105-H9pg
Google Confirms Bug Affecting Ads & Analytics Reporting Bernardo Castellani
(Fabio)
https://www.searchenginejournal.com/google-confirms-bug-affecting-ads-analytics-reporting/457785/
Conseguenze di una possibile recessione sul marketing digitale delle p.iva locali Giuseppe Schettino
(Fabio)
https://www.linkedin.com/pulse/conseguenze-di-una-possibile-recessione-sul-marketing-schettino
L’ Autorship Autore è un elemento SEO che influisce sul Ranking e sul posizionamento: lo dice Lily Ray Luisella Curcio
(Fabio)
Instagram announces payments in chat Fabrizio Sebastianelli
(Fabio)
https://searchengineland.com/instagram-announces-payments-in-chat-386556
Approfondimenti📰📰
Quasi il 40% dei giovani, quando cercano un posto dove mangiare, NON cercano su Google ma vanno su TikTok
(Fabio)
Arrivano le Reaction Video Shorts a qualsiasi video! Giorgio Tave
(Fabio)
https://connect.gt/topic/248892/arrivano-le-reaction-video-shorts-a-qualsiasi-video/2
Come Google riesce a capire le entità di tipo LocalBusiness da siti di News. Silvja Jasmin d’Alessio Luca Bove
(Fabio)
https://www.linkedin.com/feed/update/urn:li:activity:6955164147672059905/
Link di follow diretto su Linkedin
Amazon sta portando in tribunale i gruppi di recensioni che spopolano sui social. Alberto Caschili
(Fabio)
Rapido trick per escludere TUTTI i posizionamenti App dalle campagne Display e YouTube in un solo click 💡 Rudy Casadio
(Fabio)
L’utilizzo del protocollo HTTPS migliora la tua classifica in serp?
(Demetrio)
Un bello studio in cui sono state monitorate 50.000 parole chiave e 218.000 domini. Questo studio vuole rispondere alla domanda:
Quanto è forte, come fattore di ranking, il protocollo HTTPS?

Non voglio spoilerarvi nulla, vi consiglio di andare a vedere il post di Maria Paloschi https://www.linkedin.com/posts/seo-mariapaloschi_seotime-https-google-activity-6954314141108973568-F9Av
Ultimate End-to-End Guide to Fuzzy Matching For SEOs.
(Demetrio)
Bellissimo approfondimento di Lazarina Stoy su come usare le tecniche del Fuzzy Matching nella SEO.
La guida completa è disponibile su https://lazarinastoy.com/ultimate-guide-to-fuzzy-string-matching-for-seo-with-google-sheets-template/
Cosa è il Fuzzy Matching?
Il Fuzzy Matching (chiamato anche Approximate String Matching) è una tecnica che grazie al Machine learning, aiuta a identificare due elementi di testo, stringhe o voci che sono approssimativamente simili ma non sono esattamente uguali.
È la pietra miliare di molti motori di ricerca e uno dei motivi principali per cui è possibile ottenere risultati di ricerca pertinenti anche se si ha un misspelling (errore di battitura nella query o un diverso tempo verbale).
Nel video vengono mostrate applicazioni come:
- valutare la somiglianza di titoli, titoli, paragrafi
- opportunità di collegamento interno
- ricerca della concorrenza
- ricerca backlink
- 404 mappatura a nuovi URL
- mappatura dei reindirizzamenti
- plagio dei contenuti
- ricerca di parole chiave
Se vogliamo chiarire ancora il concetto e scherzarci un po’ su, se cercate: “Fabio Antico”, google tra gli altri risultati in prima pagina vi proporrà anche un nostro conoscente

Nuove opzioni per rimuovere le informazioni di identificazione personale dalla Ricerca Google
(Demetrio)
Quanti di voi hanno mai provato ad eliminare un risultato di ricerca personale che non volevano fosse pubblico? Prima tale rimozione poteva essere fatta solo in particolari condizioni, ad esempio quando si era oggetto di doxxing (Minaccia informatica indipendentemente da età, razza, nazionalità, sesso o religione)
In quest’articolo del blog di Google, viene riportato
people can now request removals of additional types of information when they find it in Search results, including personal contact information like a phone number, email address, or physical address. The policy also allows for the removal of additional information that may pose a risk for identity theft, such as confidential log-in credentials, when it appears in Search results.
…
in addition to this update, we recently rolled out a new policy to enable people under the age of 18 (or their parent or guardian) to request the removal of their images from Google Search results.
https://blog.google/products/search/new-options-for-removing-your-personally-identifiable-information-from-search/
Per rimuovere le proprie informazioni personali da Google, sarà necessario compilare il form presente a questo indirizzo https://support.google.com/websearch/answer/9673730
Arriva l’Associazione Nazionale dei Social Media Manager
(Michele)
Un’organizzazione che mira a tutelare i diritti di decine di migliaia di lavoratori in tutta Italia
Negli ultimi anni, anzi, nell’ultimo decennio, i social sono diventati l’estensione del nostro corpo, parafrasando Marshall McLuhan. La loro nascita ed evoluzione non ha solo trasportato gran parte della nostra esistenza dentro al telefonino, ma ha anche creato decine di migliaia di posti lavoro. In Italia si contano 10 mila social media manager solo nella Pubblica Amministrazione, senza contare poi aziende private e liberi professionisti. Si tratta di una professione «a tutti gli effetti, come un avvocato» afferma Riccardo Pirrone, pubblicitario e social media manager, famoso per le campagne di Taffo, azienda di onoranze funebri, basate sul dark humor. Ed è proprio grazie a Pirrone che adesso anche i social media manager potranno fare affidamento a un’associazione che nasce con l’obiettivo di tutelare gli interessi della loro categoria.
Si chiama Associazione Nazionale dei Social Media Manager (Ansmm), ed è la prima forma organizzata di rappresentanza per una figura professionale sempre più diffusa. «L’obiettivo non è creare un albo, ma riconoscere una professione strategica» spiega Pirrone. E non solo. Chiede anche un codice Ateco per tutelare ruolo e retribuzione, e per far capire che anche un social manager ha competenze certificate. Non occorre guardare troppo lontano per vedere i frutti che questo lavoro produce. Basta aprire Instagram o qualsiasi altro social. Dietro ogni pagina riconosciuta e persona verificata si nasconde un piano editoriale e una figura professionale che garantisce la sua crescita e il suo posizionamento. «Ancora oggi – aggiunge – molte aziende non riescono a digitalizzarsi perché non si fidano del mezzo e si non affidano completamente a dei professionisti proprio perché non sono riconosciuti come tali».
L’Associazione, senza fini di lucro, verrà gestita insieme a Renato Scattarella, vicepresidente, Tania Varone, Segretario e Tesoriere e l’avvocata Alberta Antonucci, membro direttivo del Comitato. Per gli associati saranno realizzati appuntamenti di studio e confronto oltre ad avere accesso a strumenti di comunicazione come gruppi sociale mailing-list. Ma non solo social, Pirrone fa riferimento anche al Metaverso, come nuovo media da sfruttare, e da qui propone la nascita di un ente di formazione professionale per la promozione di un’etica digitale sui social. Il ruolo dei social media manager è infatti anche quello di combattere la diffusione di fake news, cyberbullismo e istigazione all’odio.
Grazie a Simone Bennati e Riccardo Pirrone
Cercare su Google è da vecchi!
(Michele)
Instagram e TikTok stanno allontanando le nuove generazioni dagli strumenti di Ricerca e Mappe di Google.
Secondo Prabhakar Raghavan, vicepresidente senior di Google, la ricerca su Google e l’utilizzo di Google Maps sono diventati attività da vecchi: dai dati in possesso all’azienda di Mountain View, infatti, i giovani preferiscono utilizzare altre piattaforme per fare le loro ricerche, di qualsiasi tipo esse siano.
Durante una conferenza, l’alto dirigente di Google ha affermato che le nuove generazioni hanno iniziato a cercare informazioni sui social network, in particolare Instagram e TikTok. Le affermazioni sono il frutto di uno studio che la compagnia ha svolto tra i giovani, producendo dei risultati che lasciano stupefatti, perché iniziano a segnare la fine di un’epoca. TikTok, quindi, sta minacciando l’attività di Google non solo sul fronte YouTube, dato che anche la ricerca sul Web e Maps stanno iniziando a perdere utenti. Per correre ai ripari, il colosso di Mountain View starebbe puntando a potenziare funzionalità di realtà aumentata e modalità 3D, oltre a giocarsi la carta della negoziazione con i proprietari dei social network.
I giovani scelgono TikTok: i dati
Discutendo sull’evoluzione della ricerca alla conferenza Fortune Brainstorm Tech, Prabhakar Raghavan ha osservato che le nuove generazioni usano sempre di più Instagram e TikTok per cercare informazioni e sempre di meno Google. “Stiamo imparando – ha affermato il manager – che i nuovi utenti di Internet non hanno le esigenze e la mentalità a cui siamo abituati. Le ricerche che fanno sono totalmente diverse“.
Facendo riferimento ad un sondaggio condotto dalla società e che ha coinvolto utenti statunitensi tra i 18 e i 24 anni, Raghavan ha dichiarato che quasi il 40% dei giovani non utilizza Maps o la Ricerca di Google quando cercano un posto dove andare a mangiare fuori, preferendo invece TikTok o Instagram.
Questo sorpasso di TikTok su altre app, YouTube inclusa, è stato poi confermato da una ricerca condotta da Qustodio, che dimostra come i giovanissimi passino moltissimo tempo in media su TikTok. Per approfondire questi dati, vi rimandiamo a questo articolo.
Google rivuole i giovani
Google è nata il 4 settembre 1998 ed è usata in modo diffuso da inizio millennio. Ciò vuol dire che chi era giovane all’epoca oggi ha 20 anni in più ed è, di fatto, un ex giovane. I giovani quelli veri, oggi, usano dunque altre app e questo per Google è un enorme problema.
Un altro dirigente del colosso americano ha raccontato che i giovani preferiscono “forme visivamente ricche” quando fanno delle ricerche. Ed è per questo motivo che Google starebbe cercando di stare al passo con i tempi aggiungendo alle sue Mappe funzionalità di realtà aumentata, modalità 3D o elementi “immersivi”.
Google starebbe cercando anche di negoziare con i proprietari dei social network, in modo che il suo motore di ricerca possa indicizzare i video di Instagram e TikTok. Con Instagram, cioè Meta, in realtà questo tentativo va avanti da anni senza alcun frutto.
Infine, l’azienda potrebbe sfruttare anche la carta delle tecnologie di intelligenza artificiale per analizzare i video di cui dispone.
Grazie a Giovanni Le Coche
Siamo live con Youtube Shopping!
(Michele)
Partnership fra Shopify e YouTube: così l’eCommerce sposa lo streaming
Creator e milioni di merchants possono da oggi combinare vendite e community su YouTube, attraverso 3 modi:
– livestream
– video on demand
– scheda negozi
Mai come adesso, per i brand è importante entrare in contatto con il proprio pubblico in maniera significativa, mettendo il contenuto al centro delle interazioni. Ciò ha dato vita alla creator economy, l’economia che ha a che fare con la creazione di contenuti e che rende più labile il confine tra merchant e creator: questi ultimi, in molti casi, hanno creato nel tempo brand veri e propri e vendono i propri prodotti, mentre i merchant hanno cominciato a generare contenuti per creare una community e ingaggiare nuovi clienti.
Il commercio oggi può cominciare e concludersi su qualsiasi touchpoint, e YouTube è uno dei canali più influenti del pianeta. La nuova integrazione di Shopify con YouTube amplia la partnership pluriennale con Google e cambierà radicalmente le opportunità di business per i brand indipendenti, che potranno guadagnarsi una posizione di rilievo all’interno della creator economy.
Grazie a Paolo Picazio
Antitrust apre istruttoria contro Google, respinto il ricorso
segnalata da Andrea Barni e Maria Pia Vallefuoco
(ANTONIO)
Fonti:
https://www.corriere.it/economia/aziende/22_luglio_14/google-l-antitrust-avvia-un-istruttoria-abuso-posizione-dominante-4c37c1d6-0347-11ed-8009-0c35e39ec03f.shtml
https://www.wired.it/article/google-antitrust-hoda-portabilita-dati-gdpr/
http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2022/07/14/antitrust-istruttoria-su-google-abuso-posizione-dominante_14fed2b8-bd7e-4809-8dbb-169fe4f43123.html
L’importanza del design per il Google ranking: 49 regole di UI da seguire che possono aiutare a migliorare il posizionamento delle risorse
di Malte Landwehr
(ANTONIO)
Fonti: https://www.linkedin.com/posts/landwehr_49-ui-design-tips-from-pixselacademy-ugcPost-6953948855436509184-KaKW
Google recepisce il noindex anche se il meta robots è al di fuori del tag <head>
test di Kristina Azarenko, segnalato da Simone De Palma
(ANTONIO)
Il test ha dimostrato che inserendo un meta robots in index nel tag head e contemporaneamente un altro meta robots in noindex nel body, Google legge entrambi ma da la priorità a quello nel body e questo va contro le linee guida di G che dicono di inserire il meta robots in head altrimenti non funzionerebbe. Eliminando quello nel body la pagina viene reindicizzata.
Fonti: https://www.linkedin.com/posts/simodepth96_googlesearchconsole-seo-seotesting-activity-6954113403606974464-VwvX?utm_source=linkedin_share&utm_medium=android_app
Report Google – Ipsos sui canali più usati nel 2021/2022 per fare shopping online
Segnalata da Massimo Fattoretto
(ANTONIO)
Oggi la seo è il canale prioritario per chi cerca informazioni, servizi e prodotti. Lo conferma uno studio fatto da Google e Ipsos dal qual emerge che nel 2021 il 68% dei consumatori italiani hanno fatto shopping attraverso più di 5 canali durante le festività:
– ricerca su smartphone 80%
– visite a sito web e/o app 78%
– ricerca su pc/tablet 76%
– social media 70%
– visite in negozio 66%
– video online 53%
– volantini digitali 50%
– volantini cartacei 50%
– mappe online 36%
– telefono 21 %
Da ciò si evince che:
– le visite nei negozi sono state inferiori rispetto a prima della pandemia, anche se in crescita rispetto al 2020;
– l’online è rimasto stabile e consolidato negli ultimi 3 anni;
– nel 90% dei casi le persone utilizzano i canali Google per la scoperta dividendosi tra web search, maps e youtube.
Fonti: https://www.linkedin.com/posts/massimofattoretto_seo-ecommerce-marketing-activity-6954814051998670848-IfzR
Messy Middle e Seo, più risultati organici per le longtail keywords
Analisi di Kevin Indig segnalato da Gianluca Fiorelli
(ANTONIO)
Kevin Indig ha analizzato 20000 query e ha scoperto che solo il39% di queste mostra una serp con 10 risultati organici.
Il 43% mostra nove snippet organici e il 15% ne mostra 8.
Dalla ricerca è venuto fuori che le query a coda lunga hanno molte più probabilità di mostrare serp fatte di 9/10 risultati organici rispetto alle più brevi perché probabilmente l’intento di ricerca dell’utente è più chiaro e Google non ha bisogno di mostrare ulteriori formati per interpretare meglio ciò che vuole l’utente.
Con il messy middle, constatiamo che oggi il journey dell’utente non è più lineare e non ha più un momento zero perché riceve stimoli continui e una maggiore specificità delle risorse a disposizione sul web può fare la differenza nella ricerca.
Fonti: https://www.linkedin.com/posts/gianlucafiorelli_seo-google-data-activity-6954906068577628160-dq6R
Plugin Query Hunter per reportizzare clic e impression delle query per pagina in Wp
segnalato da Max Del Rosso
(ANTONIO)
Fonti: https://www.facebook.com/1654747431/posts/pfbid02XgznhpB8mXFDWdmXctPeKbDJVNp19wnk5QD71hRcaRYUe8MS7bkXfEM8mRHAQE3Yl/
Tool & Tips🛠️🛠️
Apologies for the heat, was running a large JS crawl on the old laptop
— Screaming Frog (@screamingfrog) July 19, 2022
Formazione 📚📚
Google Analytics e Privacy: al Tavolo con il Garante
https://www.linkedin.com/events/googleanalyticseprivacy-altavol6952976621398036480/comments/
Lavoro💼💼
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